“Governo tecnico”, “governo di transizione”, “governo provvisorio”, …
Sono tutte espressioni che definiscono l’attuale situazione legislativa italiana.
Un nuovo governo, in parole povere, che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato costretto a convocare in tutta fretta, in seguito al rapido declino della situazione politica del Paese.
L’Italia dalle “uova d’oro” non esiste, non perché queste uova non ci siano più, ma perché qualche galletto dispettoso ha deciso di nasconderle.
Concessami la metafora, ora è tempo di far rinascere il Bel Paese!
A questo sta già lavorando il Professor Mario Monti che, nominato Presidente del Consiglio, ha subito disposto una compagine di super uomini e donne pronti a salvare la nostra Nazione.
Un governo costituito da 16 su 17 docenti universitari, tra cui anche i rettori di alcune tra le più importanti università italiane. Molti dei nuovi ministri, inoltre, hanno Curriculum così articolati che per spazio e tempo è difficile riportare.
In data 16 Novembre 2011 l’Italia scorge nuovi orizzonti nelle figure di:
Ministro dell'Economia e delle Finanze: Mario Monti
Ministro della Difesa: Giampaolo Di Paola
Ministro dell'Interno: Anna Maria Cancellieri
Ministro della Giustizia: Paola Severino
Ministro degli Esteri: Giulio Terzi di Sant'Agata
Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, con delega alle Pari Opportunità: Elsa Fornero
Ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti: Corrado Passera
Ministro delle Politiche agricole e forestali: Mario Catania
Ministro della Sanità: Renato Balduzzi
Ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio: Corrado Clini
Ministro dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca: Francesco Profumo
Ministro per i Beni e le Attività culturali: Lorenzo Ornaghi
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Antonio Catricalà
Ministri senza portafoglio:
Affari Europei: Enzo Moavero Milanesi
Turismo e sport: Piero Gnudi
Coesione territoriale: Fabrizio Barca Rapporti
Parlamento: Piero Giarda
Cooperazione Internazionale e Integrazione: Andrea Riccardi.
Questi sono i nomi in cui adesso spera la gente comune (senza per altro essere stata interpellata), affidandosi ai lunghi anni di studio ed esperienza dei nuovi “tecnici” del governo, col desiderio che tutta questa cultura sia messa in pratica a partire da subito.
L’Europa, infatti, ci chiede riforme immediate e denuncia il crollo dell’Euro al crollo dell’economia italiana. La Germania e la Francia si sono viste costrette quindi ad appoggiare il nuovo Governo italiano, auspicando anche ad un risanamento dei rapporti che bruscamente si sono inclinati con il tracollo del precedente governo.
Le priorità promosse dal Presidente Monti in sede europea “sono quelle giuste”, come ha affermato il Commissario dell’UE agli Affari Economici, Olli Rehn. “Lo appoggio pienamente, siamo partner e lavoreremo insieme” ha comunicato. I vertici di Bruxelles e Strasburgo, che si sono tenuti questa settimana, hanno insomma evidenziato che il problema della crisi esiste e che, purtroppo, non è solo italiano. Il cuore della moneta unica rischia dunque d’essere attaccato. Nessuna nazione può sentirsi economicamente sicura.
Adesso non ci resta che aspettare il “pacchetto” anticrisi che, secondo il neo Presidente Monti, risolverà il problema. “Pacchetto” che, tuttavia, non giungerà a piena attuazione prima di metà dicembre, come dichiara lo stesso Premier.
Nella speranza, lo auguriamo ovviamente, che questo pacchetto arrivi nelle case degli italiani più come un dono natalizio che come un aggiuntivo sacco di carbone.
Valeria