domenica 4 dicembre 2011

“Ho un solo rimpianto nella vita, ed è di non essere qualcun altro” Woody Allen racconta


Scrivere di Woody Allen è come tentare di dipingere Dio. Si dovrebbe semplicemente citare ogni sua parola, non tentare nemmeno di spiegarla o darle un senso unico. Deve essere letto, visto e ascoltato nell’unicità di un’esperienza irriproducibile, nessuno può effettivamente parlarne cogliendone l’essenza, sebbene Eco ne dia una descrizione illuminante quanto complessa nell’edizione del 1973 di Saperla lunga, opera che porta lustro al Woody attore che, dì lì a poco, si sarebbe fatto conoscere tramite le innate doti di regista, sceneggiatore, compositore, scrittore e commediografo. 
Chi è Woody? In realtà non lo so. Non so decidere se sia un matto che ha raggiunto apici talmente alti da essere arrivato a congiungere la demenza con la genialità oppure sia, semplicemente, un essere umano con la vista interiore maggiormente sviluppata. D’altra parte in Basta che funzioni afferma proprio: “Qualunque amore riusciate a dare o a ricevere, qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare, qualunque temporanea elargizione di grazia: basta che funzioni. E non vi illudete: non dipende per niente dal vostro ingegno umano, più di quanto non vogliate accettare è la Fortuna a governarvi.” Se è la fortuna a regolare la vita dei più, non è stata certamente questa la molla per cui questa settimana ho riempito ogni angolo delle mie giornate con un pensierino a lui che il I Dicembre ha compiuto 76 anni e non ha mai perso (o mai avuto?!) la voglia di vivere. Certamente la sua famosa tendenza nevrotica lo porta ad incorrere spesso in etichette negative, o conduce i critici ad attendere le sue opere come uno squalo affamato attende che i bagnanti si allontanino dalla riva (d’altra parte ci sono molte ombre nella sua carriera, ultima tra tutte Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni) eppure qualcosa dentro di lui è talmente fuori posto da essere al pieno umana, riscontrabile in ognuno di noi.  Il suo libro Saperla lunga - probabilmente nessuno avrebbe potuto utilizzare un titolo più adatto - parla davvero di tutto: la satira sul patriottismo, l’umorismo della continua ricerca di Dio (“Non solo Dio non esiste, ma provate a cercare un idraulico durante i weekend.”), il cervellotico filosofeggiare e le complesse descrizioni nell’arco di una sola pagina di almeno 10 correnti novecentesche. I suoi libri sono questo ed altro. Mostrano una tagliente verità che ci è sfuggita o semplicemente non abbiamo mai notato, eppure in Italia la traduzione del testo è stata addolcita, privata del suo mordente per adeguarsi ai canoni del sarcasmo nostrano.
In quanto linguista, sento i brividi di un lavoro più interpretato che tradotto, in quanto italiana, mi chiedo come possiamo pretendere di essere presi sul serio dalle altre nazioni se noi stessi ci reputiamo più bigotti del necessario e non sappiamo metterci alla prova.
Come sempre apre nuovi interrogativi, lancia sfide e incrina le convinzioni, così mi pongo anche io una domanda: c’è qualcuno al mondo che non ami Allen?
Isabella

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