A quattro anni dall’ultimo disco di inediti Dormi amore, la situazione non è buona, e a tre dalla doppia raccolta di vecchi successi Animale, dopo la grande Mina ecco che ritorna anche Adriano Celentano, con il suo ventinovesimo album in studio, Facciamo finta che sia vero.
Il disco è caratterizzato dalla numerosa presenza di collaborazioni con colleghi del calibro di Franco Battiato, Lorenzo Jovanotti, Giuliano Sangiorgi, Manu Chao e del premio Oscar Nicola Piovani.
Il disco è caratterizzato dalla numerosa presenza di collaborazioni con colleghi del calibro di Franco Battiato, Lorenzo Jovanotti, Giuliano Sangiorgi, Manu Chao e del premio Oscar Nicola Piovani.
Il disco è stato presentato il 24 novembre 2011 ed è stato anticipato il 21 ottobre dal brano Non ti accorgevi di me, scritto ed eseguito da Giuliano Sangiorgi, seguito, il 2 dicembre, dal singolo Non so più cosa fare, che vede la partecipazione di Giuliano Sangiorgi, Lorenzo Jovanotti e Franco Battiato, sulla musica di Manu Chao.
Album interessante, che fa riemergere ancora una volta l’anima rock di Celentano e che regala brani tra loro molto diversi ma allo stesso modo intensi, come il brano Il mutuo, che disegna una società fondata sul nulla, perché fondata sul debito o Ti penso e cambia il mondo, con uno sguardo rivolto all’amore che, secondo l’artista, è sempre presente, anche nella sofferenza, o ancora Anna parte, brano che racconta la vita noiosa e stantia di un’impiegata.
L’intero album è fortemente imperniato su tematiche sociali che fanno riaffiorare il Celentano degli inizi de La storia di Serafino, di fatti, l’artista stesso lo ha definito come un “grido di rabbia”, per dare voce ai cittadini italiani.
Per Celentano è, infatti, il suo lavoro più politico e più vicino ai problemi della società.
Il ritorno alla ribalta del Molleggiato sembra non finire qui. Pare che Celentano stia mettendo in piedi un concerto evento per il 2012, di cui la moglie Claudia Mori ne ha dato pronta conferma.
Sembra ancora una volta che, con i suoi 74 anni, Adriano Celentano non smetta d’essere molto più coraggioso e innovativo dei suoi colleghi di 30.
Anna
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